Opere in/migrazione è un percorso espositivo composto da una selezione di progetti e lavori realizzati da Taiguara Alves Giannotti tra il 1990 e gli anni più recenti. Sin dalle prime realizzazioni, l’artista di origini brasiliane seleziona come propri mezzi espressivi privilegiati – ma non esclusivi – la forma scultorea e il quadro-scultura; tipologie e tecniche, entrambe, associate all’utilizzo di materiali metallici che, se dapprima si saldano l’uno con l’altro in attesa di una imprevista e imprevedibile rigenerazione, in seguito, in particolare dal 2000, questa pratica cumulativa lascia spazio ad una sorta di prassi incisoria: la superficie delle lastre metalliche viene trattata chimicamente affinché possa rivelare diversi stadi di ossidazione, fino ad evaporare del tutto nelle zone lasciate completamente libere dal dato materico.
L’immaginario che si delinea è allora un itinerario che si pone come risultato di un accordo, e continuo rimando, tra temi legati alla pratica lavorativa, industriale o post-industriale, e realtà migratorie, personali o condivise. Così come gli elementi che compongono le opere degli anni ’90 (Radiografia e Autunno) si isolano e poi risemantizzano negli anni 2000 (Foto satellitare e Passi), l’Uccello legato del 1994 diventa, una volta affrancatosi, il soggetto affidatario della ricerca di un nuovo sguardo con nuove prospettive: aereo-migratorie, satellitari-geopolitiche o, più raramente, quotidiane, in rapporto 1:1 con la realtà. Ciascuna nuova prospettiva acquisita, sebbene lungamente indagata, lascia comunque ancora il giudizio in sospeso su
quello che lo stesso artista chiama “pendolarismo culturale, territoriale e affettivo”: una delle molteplici e sfuggenti facce dei più recenti movimenti migratori.
Taiguara Alves Giannotti nasce a San Paolo del Brasile nel 1970. Si trasferisce in Italia – a Pisa – nel 1989 dove attualmente vive e lavora. Diplomatosi presso il Liceo Artistico d
i Lucca, inizia la propria ricerca artistica come autodidatta scegliendo come primo mezzo espressivo la scultura composta da oggetti in metallo riciclato. In seguito, prosegue le proprie sperimentazioni sempre attraverso la scultura, ma aprendosi anche all’installazione, la scenografia, il video e la fotografia: tutte opzioni che ha occasione di presentare in contesti espositivi nazionali e internazionali; partecipa, infatti, a mostre personali e collettive allestite sia presso spazi autogestititi che presso spazi privati, che rassegne più ampie come, ad esempio, la Biennale dei Giovani Artisti. Tra le ultime esperienze all’estero, si ricorda la residenza d’artista presso Ifitry, in Marocco, durante la quale l’artista realizza opere selezionate per la Biennale di Casablanca del 2014.
Vanessa Martini è dottoranda in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa e collaboratrice del Laboratorio di documentazione storico-artistica della Scuola Normale Superiore. Ha pubblicato saggi e co-curato volumi sull’arte e la critica d’arte italiane dagli anni Cinquanta ai primi anni Settanta del Novecento.